Tavola Rotonda “Patrimonio immateriale e cambiamenti climatici”

Ravello | 12-13 aprile 2024

 

Il tema del cambiamento climatico è oggi indubbiamente tra i punti cardine dell’agenda politica ed è al centro di importanti dibattiti anche tra le istituzioni, le associazioni, gli enti di settore e le comunità.

Tra gli aspetti che più richiedono attenzione, vi è certamente l’impatto sul patrimonio culturale intangibile, costituito da pratiche, rituali, storie, lingue, canti, danze, tradizioni, cibi, competenze che le comunità riconoscono come elementi fondamentali nella costruzione e nella rappresentazione dell’identità territoriale. Occorre, quindi, che a questo particolare tema siano dedicate nuove attenzioni e sensibilità in grado di far emergere tutta l’importanza e la problematicità della questione.

Se n’è discusso, alla presenza di esperti, tecnici e rappresentanti di comunità, a Ravello, il 12 e 13 aprile 2024, nell’ambito di una policy round table a cura del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, prevista nell’ambito del progetto europeo Green Heritage (cofinanziato dal programma Erasmus +), tra i progetti pionieristici di questa direzione di ricerca.

I lavori hanno portato alla pubblicazione di un policy brief contenente linee guida e raccomandazioni specifiche per prevenire gli effetti del cambiamento climatico sul patrimonio culturale immateriale.


Target group and content

Il policy brief rappresenta il frutto di un lavoro improntato all’ascolto e al dialogo tra esperti, professionisti e comunità hanno condiviso competenze ed esperienze. Ciò ha prodotto un documento rivolto alle amministrazioni locali, regionali, nazionali ed europee, contenente una serie di raccomandazioni che mirano a orientare i processi decisionali in questo campo. Il documento può ad ogni modo destare l’interesse di chiunque sia interessato all’argomento e ai suoi risvolti. Un aspetto fondamentale del progetto è, infatti, quello relativo alla comunicazione e alla condivisione dei risultati di ricerca dal momento che, tra i suoi obiettivi principali, vi è lo sviluppo di nuove consapevolezze sia in seno alle comunità di riferimento dei casi studio, sia ad altre comunità che presentino le medesime vulnerabilità, alle associazioni, agli enti di settore, alle fondazioni.

Nello specifico, il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali ha dunque invitato esperti, amministratori locali, enti di ricerca, imprese e associazioni a dialogare e confrontarsi nell’ambito di due tavole rotonde:

 - Saperi e Tecniche (l’arte dei muri a secco della Costiera Amalfitana)

- Tradizioni, Rituali e Culti (le feste della Madonna Avvocata e dei Ceri di Gubbio)

A partire dalla discussione sui casi di studio, dunque, si è riflettuto sulle possibili forme di vulnerabilità dei patrimoni culturali immateriali di fronte ai cambiamenti climatici, sulle strategie di mitigazione del rischio e prima ancora sulle azioni utili a generare consapevolezza e proattività presso le comunità.

Dai lavori, è emersa una serie di politiche su cui concentrarsi nel medio e lungo termine.

Queste politiche sono state divise in sette macro-temi: regolazione; governance e pianificazione a; patrimonializzazione, soluzioni green.

Particolarmente interessante è stato il ‘gemellaggio’ con la città di Gubbio e con la Festa dei Ceri, che si tiene nel centro umbro tutti gli anni il 15 maggio. Una delegazione eugubina ha attivamente partecipato alla tavola rotonda, e ed è stato firmato un accordo tra il Comune di Gubbio e il Centro, con l'obiettivo di collaborare allo sviluppo e alla realizzazione di progetti di valorizzazione, tutela e diffusione sul tema del patrimonio culturale immateriale.