Mostra IN BYTE BEMOLLE. “Fonografica. Storia della riproduzione del suono da Edison al digitale”
Ravello, 19 Aprile - 31 Maggio 2008
Nel quadro del progetto “IN BYTE BEMOLLE. Innovazione tecnologica e patrimoni sonori ed audiovisivi”, promosso dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, dall’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Accademia di Santa Cecilia e con il patrocinio del Ministero Affari Esteri-Direzione Generale per la promozione e la cooperazione culturale (Responsabili: M. Lilli Di Franco, M. Pistacchi).
La mostra ha inteso evidenziare la diversità e complessità dei supporti legati alla riproduzione sonora ed agli strumenti per la loro riproducibilità.
In questo senso, la “Collezione degli strumenti di riproduzione del suono” dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi è in grado di documentare la storia dell’evoluzione della registrazione del suono, a partire dai primi e rarissimi macchinari semisperimentali della fine dell’Ottocento a incisione su foglio di stagno (i famosi Tinfoil).
Tale collezione comprende rari Edison, fonografi e grammofoni Pathé, Columbia, ecc. ed anche macchine per incisione meccanica ed elettrica di matrici discografiche di cui una, rarissima, di fabbricazione tedesca del 1913.
Composta da oltre trecento pezzi (tutti di grande importanza), oltre a centinaia di accessori, materiali promozionali e documentazione scientifica riguardante “l’epopea” della ricerca e sperimentazione fono - discografica, la collezione si è costituita soprattutto con l’acquisizione di due importanti fondi: quello dei Fratelli Loreto (commercianti di grammofoni a Napoli) pervenuto alla fine degli anni Trenta e, recentemente, l’importante collezione del fiorentino Giuseppe Buonincontro.
Dai primi esperimenti di fine ‘800, la mostra ha illustrato la diffusione della fonografia, dai luoghi pubblici fino a quelli domestici, ne seguirà l’evoluzione tecnica dai cilindri di cera, a dischi, fino a giungere ai nostri giorni con i moderni supporti digitali.