Tavola Rotonda “Cooperazione internazionale a tutela del patrimonio archeologico subacqueo: stato dell’arte e prospettive a distanza di 30 anni dal primo Convegno del CUEBC (Ravello, 27-30 maggio 1993)”

Ravello | 2-3 dicembre 2024

In collaborazione con Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, MIC  - UNESCO Unitwin network for Underwater Archaeology  - ICOMOS - Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale

 

La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo, con relativo allegato del 2001, costituisce la pietra angolare del diritto internazionale per la protezione di tale patrimonio. La Tavola Rotonda ha inteso approfondire il continuum storico della prima Conferenza CUEBC, organizzata a Villa Rufolo a Ravello ("La tutela del patrimonio archeologico subacqueo" 27-30 maggio 1993) e, riconoscendo l’importanza dei principi della Convenzione e ripercorrendo il percorso di trasformazione del patrimonio culturale subacqueo, ha proposto di favorirne una più ampia conoscenza e di fornire una solida base per ulteriori negoziati su una questione di interesse comune a tutti i Paesi del Mediterraneo.

Promossa dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali — anche nella sua qualità di “Observer member” dell’Unesco Unitwin Network for Underwater Archaeology — la tavola rotonda ha inteso condividere politiche, sfide e difficoltà, e identificare lacune o opportunità di collaborazione, con il coinvolgimento di rappresentanti di diversi Paesi - che abbiano ratificato o meno la Convenzione. Tra i paesi rappresentati, oltre all’Italia,  troviamo Bulgaria, Croazia, Montenegro, Francia, Grecia, Malta e Turchia. Tra le best practice illustrate durante i lavori da segnalare la ricerca condotta sulla costiera amalfitana dal 2016  da un Team internazionale per definire il suo paesaggio culturale marittimo e comprendere il rapporto mutevole dell'uomo con il mare.

Particolare attenzione è stata inoltre rivolta all'impegno nella lotta alle reti criminali coinvolte nel traffico e nel recupero dei beni culturali esportati illecitamente, come hanno avuto modo di segnalare il Comandante Massimo Esposito del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il Capitano di Fregata Tiziano ANGELINI dell’Ufficio Rapporti Interministeriali e Coordinamento del Territorio - Stato Maggiore della Marina Militare, entrambi partecipanti ai lavori.