Una buona notizia. Al più presto il bando 2020 per ‘capitalizzare’ al massimo l’esperienza europea ed affermare una ‘cultura’ della pianificazione strategica a base culturale.

 

Il Mibact ha reso noto il Decreto Ministeriale che disciplina la procedura di selezione per il conferimento, tra i Comuni italiani, del titolo di “Capitale italiana della cultura” per il 2018. Si tratta di una buona notizia che fa seguito alla recente designazione alla Città di Pistoia del titolo riferito al 2017. Al fine di capitalizzare al massimo l’esperienza del modello ECoC-Capitale europea della cultura, tuttavia, sarebbe assai importante superare il periodo transitorio che ci separa da Matera 2019 e rilasciare al più presto anche il bando di candidatura per il 2020.

“Il metodo ECoC –dichiara Claudio Bocci, Direttore di Federculture e Consigliere Delegato di Ravello Lab- negli ultimi anni è stato al centro della riflessione dei nostri Colloqui Internazionali nel corso dei quali è emersa con grande evidenza la benefica ricaduta per i territori di una pratica che attribuisce rilievo al processo di pianificazione strategica e di progettazione integrata”. In effetti, molteplici sono gli aspetti positivi di un metodo largamente innovativo che poggia sulla visione condivisa di città, sulla partecipazione dei cittadini e sul partenariato pubblico-privato.
“Dalle Raccomandazioni di una recente edizione di Ravello Lab –aggiunge il Sen. Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Presidente del Comitato Ravello Lab- ho tratto spunto per presentare al Senato, nella scorsa legislatura, un disegno di legge (n. 3068 del dicembre 2011) sull'istituzione del programma annuale 'Città italiana della Cultura'. Sono fiducioso che il metodo ECoC possa affermare buone pratiche di sviluppo a base culturale volte a favorire la crescita dei territori e la coesione sociale”.